INDIVIDUALISMO E TRADIZIONE PROGRESSISTA OCCIDENTALE: PREFAZIONE

KEVIN MACDONALD

 

 

INDIVIDUALISMO E  

TRADIZIONE PROGRESSISTA OCCIDENTALE.

Origini evolutive, storia e prospettive future.

traduzione italiana di Marco Marchetti

Dichiarazione del traduttore

La presente traduzione italiana dell’opera: Kevin MacDonald, Individualism and the Western Liberal Tradition, Kindle Direct Publishing Edition, 2019 è stata realizzata nel 2020 per uso personale e senza scopo di lucro.  Le note del traduttore sono incate con “n. d. t.”

Translator’s Disclaimer

This italian translation of the book: Kevin MacDonald, Individualism and the Western Liberal Tradition, Kindle Direct Publishing Edition, 2019 was made in 2020 for personal use and not for profit.

Translator’s notes are marked with “n. d. t.”

PREFAZIONE.

 

Le origini di questo libro risalgono ai primi anni Ottanta, quando trascorsi un anno come Ph. D. privo di impiego. Munito della teoria evoluzionistica cominciai a leggere testi di antropologia e scoprii sostanzialmente che man mano che le società creavano livelli più alti di produzione economica, gli uomini ricchi e potenti erano in grado di controllare un numero crescente di donne. La cosa interessante era che, in generale, ciò non si verificava per l’Europa occidentale. La questione ebbe come conseguenza un certo numero di articoli sulla nascita e il mantenimento della monogamia nelle società occidentali (citati nel cap. 5) e, per ultimo, questo libro.

Certamente i problemi fondamentali sono cambiati nel corso degli anni. Gli argomenti critici sono, attualmente, perché l’Occidente abbia avuto tanto successo (la monogamia è parte di questa storia) e perché, negli ultimi decenni, sia tanto incline all’autodistruzione. La risposta breve a tutto ciò è l’individualismo, ma il mio tentativo di rispondere a queste domande richiede alcuni lunghi percorsi attraverso la genetica delle popolazioni, la storia e la preistoria europee, il mutamento delle élite in Occidente, specialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, come pure attraverso la ricerca psicologica. La lente teorica generale utilizzata è la psicologia evoluzionistica: io accetto il principio generale che gli esseri umani possiedano un insieme di meccanismi psicologici che influenzano il loro comportamento e che la variazione genetica fornisce un importante contributo a tali influenze.

Ma questo non implica ciò che solitamente si indica in modo irrispettoso come “determinismo genetico”. La storia umana è troppo complessa per accettare spiegazioni espresse esclusivamente in termini genetici. In diversi capitoli svilupperò le basi psicologiche delle influenze culturali e ideologiche basate sulle ricerche relative ai centri cerebrali superiori, tipicamente collocati nella corteccia prefrontale. Questi meccanismi sono incredibilmente elaborati negli esseri umani e, in un senso molto concreto, sono ciò che ci rende umani. Pertanto le ideologie e i controlli sociali che influenzano il comportamento umano giocano qui un ruolo centrale, tutavia non si sostiene che tali influenze siano un risultato deterministico della psicologia umana che interagisce col mondo sociale e materiale.

Inoltre, la storia umana è costellata di eventi contingenti e non può essere definita a priori o anche a posteriori in ogni dettaglio da una qualsiasi teoria. Ne sono consapevole, certo non tramite una psicologia evoluzionistica che postula quale strumento esplicativo un unico insieme di moduli universalmente disponibili, frutto dell’evoluzione1. La storia è piena di giri e di svolte che spesso dipendono dall’esito di particolari battaglie o conflitti politici, influenzati a loro volta da una schiera di fattori psicologici e contestuali. Per esempio, il capitolo 5 discute l’influenza culturale della Chiesa Cattolica e i meccanismi psicologici che soggiacciono a tale influenza, ma anche le ideologie e i controlli sociali così essenziali al suo successo nel corso dell’Alto Medioevo. C’è molto materiale, qui, sulle conseguenze dell’ascesa del Protestantesimo in Inghilterra, ma nessun tentativo di fornire una spiegazione esatta del perché ciò accadde. I resoconti storici hanno il vantaggio del senno di poi, ma restano pur sempre resoconti, decisamente lontani dal fornirci una spiegazione completa. Pazienza.

Come entra nel discorso, dunque, la psicologia evoluzionistica? Essenzialmente, la tesi è che le influenze etniche sono importanti per comprendere l’Occidente, e che l’invasione preistorica degli Indoeuropei ebbe un effetto trasformativo sull’Europa, inaugurando un lungo periodo di ciò che verrà indicato come “individualismo aristocratico”, risultante da variazioni nella genetica indoeuropea e nell’influenza culturale (capitolo 2). Comunque, a cominciare dal XVII secolo si affermò una nuova cultura detta “individualismo egualitario” che gradualmente divenne dominante, essa stessa influenzata dalle tendenze etniche dei cacciatori-raccoglitori settentrionali che erano rimaste relativamente sommerse durante il periodo della dominazione aristocratica. L’individualismo egualitario diede inizio al mondo moderno e noi viviamo oggigiorno con le sue conseguenze. Come per l’esito di particolari battaglie o conflitti politici, l’ascesa di questa nuova popolazione e di questa nuova cultura non è prevedibile nei dettagli, ma possiamo certamente, col senno di poi, delinearne le conseguenze.

Questo libro ha tratto beneficio, nel corso degli anni, dall’interazione con molti altri. In tempi recenti, desidero segnalare F. Roger Devlin, che ha rivisto il manoscritto e corretto diverse imperfezioni stilistiche. Voglio inoltre ringraziare Simon Ström, la cui competenza nel campo della genetica delle popolazioni è stata molto utile, e Luke Torrisi, la cui competenza riguardo al millenarismo protestante ha contribuito molto al materiale sull’America del XIX secolo.


Note

[1] Kevin MACDONALD, Mechanisms of Sexual Egalitarianism in Western Europe, in “Ethology and Sociobiology”, 11, 1990: 195-238.